Ecco quello che resta delle more che circondavano il giardino di casa, le stesse more che quest'anno sembravano più grandi del solito forse per farci l'ultimo regalo, le stesse more che hanno fatto da padrone nelle ultime dolci colazioni per i miei ospiti amici. Le more ricresceranno, il cipresso più a lato forse no, gli ulivi giù in fondo alla collina serviranno da censimento per i prossimi finanziamenti, il bosco rinfoltirà di nuovo, ma la paura, il timore di non poter dormire sonni tranquilli perchè la gente è cattiva, perchè le amministrazioni locali sono marce, perchè il mondo è marcio quella no, non brucia facilmente.
Scempi alla natura, metodi di appiccamento atroci (si utilizzano cani e gatti ai quali viene attaccato materiale incendiabile alla coda), ulivi, viti centenarie che bruciano, e sopratutto gente che muore. No, non se ne può più, quest'agosto è stato un inferno nel vero senso della parola. Adesso invoco la pioggia, quella che ha fatto abbassare le temperature al nord, sì una sana e abbondante pioggia che plachi un po' la sete di queste colline arse dal sole e dalle fiamme.
In questi giorni di allarme, con il rumore incessante di elicotteri e canadair, tra cenere e fumo, ho raccolto limoni, dei pochi alberi sopravissuti alle fiamme e mi sono preparata una limonata, per ritornare almeno con il gusto ai ricordi di bambina quando la spensieratezza, l'incoscienza e la gioia di vivere riempivano le mie giornate.
La limonata delle suore, quella che ci offrivano quando andavamo a trovarle oltre i mille baci e sorrisi dolcissimi. In queste giornate di arsura è stata uno dei pochi toccasana antistress che potessi concedermi!
Limonata di Suor Placida
(tratta dal libro: le ricette delle monache, centro culturale studi storici il saggio)
Scegliere dei limoni grandi e succosi, ricavare un litro di succo, aggiungere due litri di acqua e 450 grammi di zucchero. Lasciare insaporire per un po' e poi bere fredda.
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on giovedì, agosto 30, 2007 at 19:17.
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ho il cuore grigio, colmo di tristezza.
non riesco a trovare parole per confortarti un po': sono (quasi) sicuro che le more cresceranno nuovamente e con loro giungerà nuova linfa per te e per la tua terra.
un abbraccio.
Solo un abbraccio, grande.
Patt
Tristissima follia che devasta mezza Europa. Bisogna cambiare perfino i libri di storia, i veri barbari vivono nel XXI secolo. Un abbraccio
Già, elicotteri e canadair per tutta l'estate. Sembrava di stare in guerra. Cacchio mi dispiace molto Adele. Noi che amiamo questa terra e che celebriamo ogni giorno... alle volte penso che non ci sia nulla da fare. Allora preparo anche io una bella limonata e sprofondo nei sogni di bambino. Ste-
Una vera barbarie... e non ci sono parole per questi barbari distruttori...viene voglia di far fare a loro la fine dei boschi,degli animali e di tutta la natura..
un abbraccio
Grazie ragazzi...
Io appenderei qualcosa a loro,magari al collo!
Che brutta cosa Viola,un abbraccione!
Lory
Ciao Adele, purtroppo si... ricresceranno le more ma... avranno lo stesso sapore di prima o saranno un po' più amare ? :-/
Purtroppo le leggi ed i modi per fermare lo scempio che ogni anno si ripete sistematicamente esisterebbero, ma........... :-(
ciao Lucia mi ha parlato del tuo blog ...quante cose buone contiene!
www.toninodegennaro.blogspot.com
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