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Viola Melanzana

un modo spiritoso per parlare delle mie passioni,dei miei esperimenti, dei miei pasticci..un modo spiritoso per trasmettere quello che so, quello che osservo, quello che continuo ad imparare ogni giorno.
 

Ma che fine ha fatto violaLamelanzana?

giovedì, settembre 25, 2008

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E' un po' difficile scrivere questo post, dopo la lunga assenza e il periodo di riflessione che ne consegue. Oggi, avendo un po' più di tempo ed essendo stata colta da un tantino di malinconia blogereccia riprendo in mano quello che ho deciso di non abbandonare definitivamente, ma solo limare (sperando che tempo e fantasia mi aiutino) per salutare tutti coloro che continuano, nonostante la persistente assenza, a cliccare da queste parti.
Come ho accennato prima del lungo silenzio la Sicilia è stata la meta di ben quindici giorni del mio agosto vacanziero: una vacanza forte, per alcuni versi un po' estrema, che mi ha arricchito culturalmente, gastronomicamente e affettivamente. Una vacanza dalla quale sono tornata ritemprata, stanchissima fisicamente, ma ritemprata mentalmente, grazie alla quale ho rafforzato e forse cambiato la relazione che avevo con questa terra, l'amore che ho per la Sicilia e quello per il mio compagno (una vacanza serve anche a questo! ).
Ma soprattuto sono cresciuta: ho cancellato tutti i miei timori di non appartenenza ad un passato e ad una terra, sono riuscita a superare il bisogno di (ri)trovare in quei luoghi e fra la gente il legame che avevo con l'Isola (ancora per tanti versi sconosciuta) e sono riuscita a godermela come solo un viaggiatore curioso può fare.
La mia infanzia è trascorsa tra "talia" e "matri mia" urlati dalla particolare zia Enzina che viveva con i miei, tra frutta martorana e cassate, tra bottarga e cannoli, che mi venivano spediti dagli ultimi scampoli di parentame siculo. Con i miei non ho mai oltrepassato il "continente" e quando l'ho fatto ero sola e maggiorenne e ogni volta confusa. Mi emozionavo al pensiero di andarci caricando di significato inutile il viaggio e la permanenza nel posto che pensavo mi appartenesse più che ad ogni altro e ogni volta, invece, avvertivo un senso di disagio, di disarmante estraneità. Adesso, per la prima volta, alla mia "veneranda" età ci ho rimesso piede con serenità, con l'animo tranquillo di chi vuole solo scoprire e godere delle scoperte fatte.
Ogni viaggio è innanzitutto un viaggio dentro se stessi, una crescita, un arricchimento. Se fatto con questo spirito possiamo essere certi che ogni luogo lasciato sarà sempre dentro di noi e a quel luogo una parte di noi apparterrà sempre...

PS: non penso che farò un reportage della Sicilia, probabilmente mi capiterà di parlarne, ma senza seguire nessuno schema, insomma alla vecchia violamelanzana, voglio solo chiudere questo post con un ringraziamento speciale alla gente che ho incontrato durante i miei quindici giorni, forse più che il barocco, i cannoli, le viti, l'Etna, i muretti a secco, le granite, il mare e le spiaggie, quello che mi è rimasto dentro è l'umanità e il calore di un popolo che riesce a mantenersi ancora tanto e indistintamente genuino...
bacio le mani...
 
   





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